
In seimila seguono la pagina Facebook: “Sì agli investimenti no alla pubblicità negativa, vogliamo la riqualificazione”
di Luca Preziusi – Il Mattino di Padova, 16 Novembre 2017
Arcella – Una giusta dose di orgoglio “arcellano” e di ironia, un punto di vista diverso e propositivo del quartiere più tormentato della città, la legittima aspirazione di raccontare una periferia aldilà degli episodi di microcriminalità. Tutto questo è “Arcellatown”, qualcosa di più di una pagina Facebook dove intrattenersi e commentare notizie. Una vera e propria comunità che ospita ormai quasi 6mila persona e dietro la quale si nasconde un progetto ambizioso di rinascita, che parte da un sentimento autentico di devozione verso l’Arcella. Tant’è che sono state fabbricate bandiere, poster e adesivi ai limiti dell’indipendentismo (che in maniera ironica viene spesso invocato nella pagina). Un atto di fede, uno spot per l’Arcella rivolto soprattutto a chi non vede opportunità nel sobborgo più popoloso di Padova, ma solo rassegnazione. I creatori della pagina “Arcellatown” preferiscono rimanere anonimi (“non c’interessa la pubblicità e siamo convinti che funzioni tutto meglio così, con il contributo di tutti”), perdendo forse un’occasione di ritagliarsi un ruolo all’interno del vivace dibattito pubblico sull’Arcella. i loro obiettivi però sono nobili: “Eravamo stanchi di sentir ripetere da tutti che è un quartiere invivibile e abbiamo deciso che non era così. Anzi sappiamo che non è così!, hanno raccontato gli ideatori di “Arcellatown”, “e quindi abbiamo studiato il modo di farlo vedere agli altri. Non siamo degli improvvisati in quello che stiamo facendo, perché in queste strade ci siamo cresciuti e abbiamo iniziato a lavorare di contenuti e fantasia con la giusta dose di polemica che fa bene alla discussione”.
Sbirciando la pagina si trovano post semiseri, notizie di cronaca sull’Arcella, ma soprattutto molti spunti di dibattito e idee vere (c’è addirittura un progetto vero e proprio sull’ex Configliachi), affidati in gran parte all’ironia: “Quello è il mezzo principale che abbiamo scelto. Giochiamo sui luoghi comuni del quartiere “Bronx, degrado, malfamato” per trasformarli in spunti “multiculturalità, Urban, appartenenza”. Il post e la condivisione divertente permettono di creare una base di follower che ci ascoltino anche quando alziamo il tiro, quando trattiamo argomenti più seri”.
E di argomenti più seri ce ne sono, perché gli autori di “Arcellatown” puntano in alto, quasi ai confini dell’ambizione: “Vogliamo rendere l’Arcella uno stile Urban-pop e i nostri punti di riferimento sono quartieri come Kreuzberg a Berlino, Brixton a Londra o Noord ad Amsterdam. Lì è stato fatto un lavoro di riqualificazione che van ben oltre due camionette della polizia o quattro telecamere. Lì è nata aggregazione, arte, modernità. Chi spera di far tornare l’Arcella delle villette Liberty non è connesso alla realtà. Noi puntiamo a fare la nostra parte veicolando il messaggio che dove c’è confusione c’è opportunità e dove c’è opportunità si cresce. L’Arcella non ha bisogno di pubblicità negativa, ma di investimenti e voglia di puntare a qualcosa di più moderno”.
Benvenuti all’Arcella.
In vendita gadget In futuro una linea di abbigliamento
L’Arcella è una “fede”, per questo i creatori della pagina Facebook hanno realizzato dei gadget, e chiunque voglia rivendicare l’appartenenza al quartiere può acquistarli attraverso la loro bacheca online. Si va dai 22 euro per la bandiera blu e grigia (“come il tram e i palazzi del quartiere” ironizzano gli ideatori) con la scritta “Kingdom of Arcella”, al poster (12 euro), fino al set di adesivi da 5 euro. Arcellatown è diventata anche un’associazione, ed entro la fine dell’anno verrà lanciata una raccolta di crowdfunding per realizzare una vera linea di abbigliamento.